Attività

“In ogni passeggiata nella natura l’uomo riceve molto di più di ciò che cerca.” John Muir

Tutti i percorsi presenti all’interno della mappa interattiva sono alla portata di tutti ma raccomandiamo sempre e comunque l’utilizzo di attrezzature adeguate alle escursioni di montagna.

Tutte le tracce gps possono essere scaricate dalla mappa interattiva attreverso il link che viene visualizzato dopo aver selezionato un percorso. Suggeriamo per l’utilizzo tramite smartphone delle tracce l’applicazione “Sentieri dell’Appennino” presente su App Store e Play Store

ROSSO – GRAN TOUR PASCOLI ALTI

Lunghezza: 12,00 km. circa

Dislivello totale: 862 mt. (p.b. 832 mt – p.a. 1268 mt)

La prima parte del percorso si snoda in parte fra i castagneti, in parte su sentiero e in parte su strada comunale asfaltata. Si percorre l’antica via da Collagna per Vallisnera tra i castagneti che hanno fornito sostentamento per secoli alle popolazioni locali e si attraversa il pittoresco borgo di Vallisnera, dove nel 1207 fu siglata fra i signori locali (conti Vallisneri) e il popolo il primo statuto a impronta democratica della storia. Si sale poi sino al Passo di Pratizzano, da dove si prosegue sulla bella e panoramica strada comunale per il Passo Scalucchia. All’incrocio per Valbona (loc. La Sparavara) si torna a scendere, in parte in sentiero in parte in strada asfaltata, godendo di panorami mozzafiato sull’alta valle del Secchia e sulle montagne che la circondano. Nella discesa si attraversa Valbona, borgo rurale e spartano dove vivono gli ultimi agricoltori/allevatori veraci del crinale e dove volendo potrete trovare formaggio e ricotta; non abbiate paura dei cani che facilmente incontrerete, magari abbaiano ma non mordono ☺ Nel caso si voglia evitare il paese basta prendere la carraia sulla sinistra appena prima del campanile, che porta direttamente al passo denominato “Nom ed Gesù” sulla strada per Collagna. Qua, subito prima di rientrare sulla strada asfaltata, si può ammirare la scultura del noto artista locale Remo Belletti dedicata ad un personaggio storico di Valbona, il “vagabondo” Pietro da Varbonna”: un masso di arenaria grigia scolpita in modo da rievocare il caratteristico panciotto/giubba che Pietro portava sempre, imbottito di carta per ripararsi dal freddo, lasciato a stagliarsi per sempre contro il monte Ventasso sullo sfondo.

Eventuale estensione: da La Sparavara sino al Passo Scalucchia e ritorno (percorso al momento non in traccia), fra pascoli e recinti che da Maggio a Settembre si popolano di pecore, vacche, cavalli e asini, nel paesaggio bucolico probabilmente più rilassante e fotogenico dell’Appennino reggiano

VERDE SCURO – GIROTONDO DI COLLAGNA

Lunghezza: 5,60 km. Circa

Dislivello totale: 845 mt. (p.b. 832 mt – p.a. 1092 mt)

La prima parte del percorso si snoda interamente nei castagneti di Collagna, sulla vecchia via per Vallisnera, per poi attraversare la strada comunale per Vallisnera e proseguire nella parte alta dei castagneti sino a raggiungere la zona dove anni fa era stata realizzata la pista di motocross di Collagna (ora in disuso e riassorbita dalla natura) sotto al Monte Guardia e ai suoi punti panoramici. Da lì il percorso ridiscende verso il paese dapprima in carraia, poi in strada asfaltata

Eventuale estensione: vedi percorso VERDE CHIARO

VERDE CHIARO – COLLAGNA E PASCOLI DI VALBONA

Lunghezza: 9,50 km. Circa

Dislivello totale: 868 mt. (p.b. 832 mt – p.a. 1268 mt)

La prima parte del percorso si snoda interamente nei castagneti di Collagna, sulla vecchia via per Vallisnera, per poi attraversare la strada comunale per Vallisnera e proseguire nella parte alta dei castagneti sino a raggiungere la zona dove anni fa era stata realizzata la pista di motocross di Collagna (ora in disuso e riassorbita dalla natura) sotto al Monte Guardia e ai suoi punti panoramici. Da lì percorso sale ancora verso La Sparavara (incrocio sulla strada Pratizzano-Scalucchia), lungo l’antica carraia che attraversa i pascoli di Valbona che in Primavera inoltrata si trasformano in meravigliosi giardini punteggiati di Narcisi, Orchidee selvatiche e moltissime altre specie floreali tipiche della zona. I panorami sulla valle sono meravigliosi e il sentiero, pur poco lontano dalle strade asfaltate, conserva un certo fascino selvaggio e riserva a volte il piacere d’incrociare caprioli al pascolo. Una volta giunti alla Sparavara si rientra per lo stesso percorso sino a sotto il Monte guardia, poi si prende la carraia che scende verso la strada asfaltata tra Collagna e Valbona e da lì si rientra.

Eventuale estensione: vedi percorso ROSSO sia per l’estensione al passo Scalucchia che per l’eventuale rientro passando dall’abitato di Valbona Eventuale accorciamento: Saltare la parte del percorso in comune col VERDE SCURO e iniziare salendo direttamente dalla strada asfaltata Collagna-Valbona. Dopo qualche centinaio di metri dal cartello di uscita dal paese, subito dopo il primo doppio tornante, si trova un sentiero sulla destra (appena prima di una curva a destra) che sale con una certa pendenza, sbuca e riparte da un tornante più in alto e si ricongiunge alla carraia che porta al Monte Guardia. Da lì il percorso prosegue come da traccia. Di questa variante al momento non è ancora disponibile la traccia gps

AZZURRO – GRAN CLASSICA GIRO DEI TRE PONTI

Lunghezza: 8,30 km. Circa

Dislivello totale: 820 mt. (p.b. 832 mt – p.a. 876 mt)

Bellissimo percorso che porta alla scoperta dei fiumi di Collagna, il Secchia e il selvaggio torrente Riarbero. Da Collagna si scende verso il Secchia direzione “Ponte del bosco” prendendo la carraia a destra subito il viadotto della SS63. Una volta scesi si attraversa il fiume Secchia e si risale nella vecchia carraia che collegava Collagna alla Toscana, portando i pastori transumanti alla Maremma in Settembre e riportandoli a casa a Maggio. La carraia si infila nella stretta e selvaggia Valle di Riarbero, torrente in cui sino a non molti anni fa vivevano ancora le lontre selvatiche, e lungo la quale si incontra anche una antico “Metato” in pietra (fabbricato in cui si essiccavano le castagne per produrre la farina) . Arrivati al ponte in legno e ferro chiamato “Ponte della Pietra” si svolta a sinistra salendo verso La Costa, dove uscendo dal bosco di castagni e faggi si apre uno splendido panorama sul Cavalbianco (sulle cui pendici ci si trova), sul resto dell’alta Valsecchia e sul paese di Collagna proprio di fronte a noi. Si prosegue sulla carraia percorsa dai trattori dei collagnesi che si recano alle faggete del Livello di Nasseta per far legna, sino a scendere giù fino al fiume dove ritroviamo la strada asfaltata al “Ponte di Secchia”. Da lì si risale al paese lungo l’accidentata strada provinciale asfaltata (magari dopo aver fatto un giretto al fiume per rinfrescare i piedi stanchi).

Eventuale estensione: VIVAMENTE CONSIGLIATA l’estensione sino alla località FERRIERE, ove un tempo sorgeva un’antica fucina in cui veniva lavorato il ferro che arrivava direttamente dalla Toscana (addirittura pare dall’Isola d’Elba), trasportato lungo la via dei pastori. Purtroppo della fucina e dell’antico borgo non è rimasto nulla, decaduto e trascinato via dalle piene una volta abbandonato dai ferraioli che vi risiedevano, ma la spianata delle Ferriere rimane ancora un luogo assolutamente da visitare sia per la bellezza della valle che improvvisamente in quel punto si apre, sia per dare un’occhiata alla captazione dell’acquedotto della Gabellina realizzata in quel punto mediante una traversa sul fiume. Per arrivare alle Ferriere, al Ponte della Pietra si prosegue lungo la carraia Sentiero dei pastori: dopo il successivo ponte in legno, chiamato Ponte di Morotto, la strada cambia versante del fiume e si trova a correre sotto agli imponenti Schiocchi (parete rocciosa verticale, così definita in dialetto per via del rumore delle pietre che a volte si staccano e cadono) di Riarbero, passando fra splendide faggete sino alla spianata delle Ferriere. Si rientra a ritroso sulla stessa via. .

GIALLO – CERRETO ALPI VIA DELLA PERDERA

Lunghezza: 12,20 km. Circa

Dislivello totale: 834 mt. (p.b. 671 mt – p.a. 976 mt)

Questo percorso porta da Collagna a Cerreto Alpi passando dall’antica via che collegava i due paesi, la Via della Perdera. Da Collagna si scende verso il Secchia direzione “Ponte del bosco” prendendo la carraia a destra subito il viadotto della SS63, e una volta attraversato il fiume dopo una breve salita si svolta a destra in corrispondenza della Maestà “Madonnina dal Pian”. L’antica via per Cerreto attraversa quello che era lo sterminato frutteto di Collagna, il bosco di castagno interamente innestato e coltivato da cui il paese traeva la maggior fonte di sostentamento della propria economia contadina montagna, ora purtroppo non più curato a dovere ma sempre bello. La strada prima di arrivare a Cerreto Alpi termina sul lato destro degli Schiocchi di Secchia con alcuni passaggi suggestivi, prima di arrivare al bellissimo borgo che si consiglia di visitare bene per non perderne nemmeno uno scorcio. Dal paese poi il percorso prevede di ridiscendere verso Secchia per la vecchia via dell’Oratorio, che ha ancora tratti con fondo in pietra di fiume e da cui si può godere di uno splendido panorama verso Casarola e Alpe di Succiso. Al Secchia si trova anche il vecchio Mulino di Cerreto Alpi, ristrutturato e ora adibito a casa vacanze, inserito in uno scenario veramente idilliaco. Da lì si risale in località Oratorio sulla SS63 e si torna a Collagna passando per la strada asfaltata.

Eventuali modifiche al percorso: Dal Mulino di Cerreto Alpi è possibile evitare il tratto di statale asfaltata sino alla località Piagneto prendendo il Sentiero degli Schiocchi, ma non abbiamo la traccia gps scaricabile e non essendo un sentiero molto frequentato occorrerebbe conoscerne le condizioni al momento prima di percorrerlo. Se non si vuole rientrare passando dalla SS63, una volta giunti al Mulino si può rientrare percorrendo a ritroso l’intero percorso nel bosco per Via della Perdera. Eventuale estensione: per chi non ne avesse abbastanza di una camminata comunque piuttosto lunga, dal punto in cui il sentiero da Collagna arriva nella parte bassa del paese è possibile prendere la carraia che sale a Prà dal Mont, inspiegabilmente chiamato Prati di Pagliaro sulle mappe turistiche. Prato d’altura con visuale magnifica sui monti circostanti, particolarmente bello ad Aprile/Maggio nel periodo della fioritura, si rientra sul percorso originale percorrendo a ritroso la strada fatta (ma ci sono sul posto anche i segnali per eventuali variazioni). La traccia gps di questa estensione non è ancora disponibile.